Aspettando la volpe- Ventisei

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Ventisei.

 

Ormai è una settimana. Di silenzio totale assoluto.
E dal 14 Febbraio, più di un mese.
E da Natale, quasi tre mesi.
E prima? Prima, da quanto c’era, accovacciata tra le pieghe,

vigile e attenta, e pronta ad impadronirsi del campo?
Forse stavolta la Volpe è arrivata.
Ha circondato d’acqua lo scoglio, assediandolo con onde studiate.
Ha prosciugato l’acqua, lasciando sabbia e sassi.
Vlaldimiro si sente sperduto, sfinito, sfibrato , minerale inerte.
Tutte queste morti simboliche, non sempre segue rinascita.
Il freddo dell’ abbandono, della cessazione, del termine del viaggio al centro della notte ti si mette addosso, come un secondo vestito, un impermeabile.
Questa volpe che per ciascuno ha un aspetto diverso, arriva a volte in affanno a volte

come saetta.
Magari è lì, alla tavola della prima colazione, che ti osserva, beffarda.



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2 risposte a Aspettando la volpe- Ventisei

  1. imaginaire ha detto:

    in fondo è la ricerca del tempo perduto, silenzioso scivola addosso.

  2. PannychisXI ha detto:

    Sogno di tutto: cavalli, cani, buoi, bisce, pappagalli, ieri una tigre. Mai una volpe. Stanotte?Ciao Lino.

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