Aspettando la volpe.6

Tornando verso casa Vlad incontra un gruppo di quattro donne anziane.
Stanno andando a messa, e parlano in dialetto.

Passando accanto, Vladimiro pensa che
quella è la loro lingua salvata, che parlavano da piccole.

Quasi come se dei territori, piccole isole di ghiaccio,
si muovessero in continuazione nel mare dei rumori della lingua mondo.

Vlad non aveva avuto il dono delle lingue, né quello dell’orecchio musicale.
Pensò alla fortuna di saper suonare uno strumento.

Riuscire a non sentire più né il tempo né lo spazio, mentre si suona.
Ad annullare i pensieri sfregando l’archetto del violino,
cercando l’esatta sequenza di suoni e pause e silenzi e colori timbrici.

A far fluire la voce nel flauto traverso, come faceva Leonora.

Intanto Vladimiro entra in casa,

vede un libro caduto dalla libreria dell’ingresso.

" Avviso ai naviganti", un libro bellissimo, che in poch capivano

e che conteneva un libro nel libro: quello dei nodi