Aspettando la volpe-33 Epilogo

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Ogni scrittura, pensa Vladimiro, è una finzione messa in mostra.
Come sbracciarsi da un binario, per attirare l’attenzione di chi guarda dal finestrino.
Incontrare la lettura del viandante, con i carichi e le aspettative.

Diceva la donna dei fumetti: ognuno legge, capisce – trova solo quel che vuol trovare.

Diceva la donna dei libri: leggo libri per mantenere viva la parte irrequieta che è in me.

Vladimiro aspettava intanto di riconoscere i segni annuncianti l’arrivo della volpe.
Ma l’attesa, ha cambiato tutto.
Il paesaggio, gli indirizzi conosciuti, le mete desiderate.
La volpe si stava cibando della memoria condivisa, e Vladimiro non se n’era accorto.

Le linee dell’I Ching, se interpretate, restano mute.

L’unico responso:
 il quadro è mutato, il mare si è aperto, cercare la porta,

la stretta, unica – personale porta che fa entrare dentro un’altra vita.
Sapendo che la volpe arriva sempre, che non può non nutrirsi.
Spetta a te, fare in modo che non si cibi anche- di tutto ciò che sognavi.

( Grazie per la pazienza e l’attenzione continua o occasionale.
Si conclude qui l’attesa, il racconto e l’intesa.)

lino di gianni  8 aprile 2010

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Aspettando la volpe- 32- Palme

Trentadue- Palme   preleva il pdf 1/32

Vladimiro scende in strada, è Domenica, votazioni.
Ma la gente è “agitata” per altro.
E’ la Domenica delle Palme.
Tutte le Chiese danno un rametto d’ulivo da portare a casa.
Ricordi di tanti anni fa, per Vladimiro.
Ma per questa gente, che di solito non va più in chiesa, cos’è quel rametto?
Identità? Memoria? Il caldo del gruppo e non sentirti straniero?
I gruppi di famiglie della Romania, coi loro modi di vita anni 50, rinsaldano queste tradizioni. Nel 1950,60’ eravamo cuccioli speranzosi di crescere che si scambiavano segni di pace.

Oggi, in mezzo al traffico, alla busta di foglie di ulivo stilizzata in oro, c’è il signore
che corre per fare jogging figura straniante che lega l’alto e il basso
di questo popolo che conserva solo la superstizione.

D’altra parte, forse son grati a coloro che, prendendo i loro cuccioli umani, impartiscono loro severe lezioni su ciò che li aspetta nella vita, senza un brivido di orrore.

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Trentuno. Ou le traité du vain combat.


Nella lettura, sei un negromante.
Tenti la trasformazione della materia in oro.
Raduni i tuoi personali dèmoni, e dai inizio alla rappresentazione.
E nessuno sa, cosa avviene dentro di te.

Ci sono persone che guardano, guardano.
E non dicono una parola. Ma, se ti concentri, puoi sentire il rumore dei loro pensieri.
Che sono costanti, multiformi, disordinati.
Ma soprattutto, il più delle volte, riguardano te.

E tu, ti senti osservato, e parli. Ma parli d’altro.
Come se tra labbra e suono, ci fosse un fuori sincrono.
Come se tra desiderio, e volontà – ci fosse una via interrotta.

Adesso sai che devi uscire, fare tutte quelle cose obbligatorie.
E non hai nessuna voglia, ma devi.
Sei abituata a trattare duramente la ragazzina desiderante dentro di te.
Ma non oggi, oggi c’è una crepa.
Una fessura, minuscola- ma minaccia di diventare grande.

Corri addirittura il rischio di fermare tutto, e metterti a leggere.
Rimando.
Si, rimando tutto.
Adesso vado, si. Sì- papà, adesso finisco i compiti.
No, solo un momento.
Mariti, mogli, figli, le fatture da pagare.

Stop, adesso apro la pagina.

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Aspettando la volpe- Trenta

Trenta  Lost in traslation   ( Pdf 1/30 )

Dal diario di Vladimiro.

Leggere, non vuol dire niente.
Leggere cosa, è gia meglio.
Ah, e un’altra cosa ci terrei non andasse perduta nella traduzione:
non vivere nella falsità, nella doppiezza, nelle situazioni di comodità- neanche reciproche. ( Sembra un particolare da niente, e invece, eh..?)

Leggere cosa, per esempio ieri, in una scatola, mi sono arrivati quattro libretti rari.
(E come li hai trovati? E perché- saranno come gli altri- carta da macero?)
(Ma a casa tua, hai tanto spazio- per i libri?)

Due, riguardano un regista che io e Leonora abbiamo amato tanto, Herzog.
Il suo diario delle riprese nella foresta amazzonica, per il film/maraviglia
Fitzcarraldo
E il suo diario per un viaggio a piedi da Monaco a Parigi, per salvare un’amica dal  cancro.

Un terzo libro, riguarda di come una donna scrittrice( oggi) per un tuffo in mare
a 16 anni perde l’uso delle gambe

Un quarto libro, la storia di undici uomini migranti che, approdano morti in una barca.

Sono libri particolari, che alimentano il piccolo fuoco del cambiamento che deve bruciare, sotto traccia, dentro di noi.

E’ obbligatorio? No.
E’ necessario? Dipende.

Uno di questi libri, ha il bellissimo titolo “ La conquista dell’inutile”.
Gli altri titoli, se volete, cercateveli.

( altri scritti , nel mio sito )

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Aspettando la volpe-29 Leggere

Ventinove

Gli occhi che scorrono sulle parole, alimentano l’intreccio.
L’intreccio dei fili che forma la nostra vita.
Leggere diventa una forma d’esperienza che trasforma in modo impercettibile
il modo di affrontare i fatti quotidiani.

Leggere, diventa anche l’ultima trincea in cui ti asserragli quando la realtà incombe.
Leggere, per alcuni, è perdita di tempo.
Alcuni leggono solo saggi, perché la narrativa è perdita di tempo.
Leggere, spesso è una cosa “ da donne” che hanno le fantasie e i grilli per la testa.
Gli uomini e le donne in carriera leggono ciò che serve, sapere i titoli e il pettegolezzo per non fare la figura del fesso.

Allora, due che leggono molto, magari narrativa, sono spiriti affini?
Leggere accomuna le sensibilità, come se ti piacesse lo stesso film?

Vladimiro è scettico.
Ci sono tante varianti, possibilità.
Le persone forzano la lettura a diventare un grimaldello passepartout.
E magari, un libro, è solo un reagente chimico immerso nella fiala dei tuoi elementi.

Vladimiro, oggi chiederebbe: cosa mangi, quanto, come?
Come impieghi il tuo tempo, durante il giorno?
E le tue priorità di vita, in questo periodo, che sacrifici prevedono?
Persone, mica libri.
I libri li chiudi. Le persone continuano a leggerti dentro.

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Aspettando la volpe 28 La schiena

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Ventotto
 

Vladimiro è pieno di acciacchi. La schiena, su questo materasso ridicolo e inadatto, scricchiola ogni mattino, con l’umidità delle Alpi. E poi, come diceva la dottoressa guardando le sue analisi, dagli esami lei dovrebbe stare peggio di come sembra.
Bella consolazione. L’incubo di bloccarsi, come successe alla vigilia di quel viaggio.
Vladimiro aveva fatto una corsetta, saltellando per risparmiare fiato.
Arrivato a casa di Leonora, al mattino dopo non poteva alzarsi né muoversi in nessuna direzione se non a costo di un dolore fortissimo.
Non poteva neanche andare in bagno, sedersi.
Poi, con il ricorso ad alcune medicine, la situazione da incubo si sbloccò.
Leonora voleva far saltare il viaggio, per paura di ritrovarsi lui paralizzato all’estero.
Partirono lo stesso, fu una sfida, andò bene.
Quella, fu anche la prima volta di Leonora in aereo.
 

Dal diario di Vladimiro “
Le donne, gli uomini sposati non sono mai sinceri.
Non dicono mai il vero motivo per cui stanno ancora insieme: i figli, la casa che sarebbe un casino dividersi, la paura di buttare tutto a scatafascio.
Se i matrimoni fossero come i contratti di affitto, a scadenza rinnovabile, chissà quanti salterebbero.
E’ vero che le cose sono sempre sfumate, complicate, intrecciate.
Però, alla fine, la domanda insistente diventa sempre: Che ci faccio, qui?

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Aspettando la volpe-Ventisette-Leggere

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Ho capito. Leggere, è una forma di resistenza, un camino acceso.
E scrivere, la legna da ardere, per alimentare il fuoco.
A volte tronchi scadenti, con molto fumo e poco calore.
Altre profumi di corteccia di betulla, aspra e resinosa. O ciocchi di quercia, che allargano lo spazio magico di un calore che ti prende al basso ventre e ti rincuora.

E poi, la lettura è uno specchio che interroga le nostre solitudini.
Molte persone non hanno voglia di pensare. Riempiono la propria giornata di ritualità, che non li faccia mai sentire fuori dai gesti del branco,

Lavorare, chiacchierare, riprodurre, comprare.
Questo cicaleccio sullo sfondo. E poi esercitare comunque piccoli poteri, contro chiunque, appena possibile.

Vladimiro deve evitare di pensare a una donna che conosce, la donna scarafaggio, altrimenti si arrabbia.
Per sentirsi un po’ importante lei parla con termini tecnici per dare di sé l’immagine

di professionista molto preparata. Obbliga delle ragazze straniere a studiare tanto e impone loro di studiare due anni per prendere un misero diploma di terza media.
Donne laureate nel loro paese. Che hanno bisogno, per lavoro.
E questa si attacca alla lingua per far vedere che qui lei comanda.
Nella sua miseria di vita, è un animale da rapina, sempre pronta a omaggiare i potenti.
Solo lei sa fare le cose come si deve, gli altri hanno sempre le pezze al culo.

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Aspettando la volpe- Ventisei

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Ventisei.

 

Ormai è una settimana. Di silenzio totale assoluto.
E dal 14 Febbraio, più di un mese.
E da Natale, quasi tre mesi.
E prima? Prima, da quanto c’era, accovacciata tra le pieghe,

vigile e attenta, e pronta ad impadronirsi del campo?
Forse stavolta la Volpe è arrivata.
Ha circondato d’acqua lo scoglio, assediandolo con onde studiate.
Ha prosciugato l’acqua, lasciando sabbia e sassi.
Vlaldimiro si sente sperduto, sfinito, sfibrato , minerale inerte.
Tutte queste morti simboliche, non sempre segue rinascita.
Il freddo dell’ abbandono, della cessazione, del termine del viaggio al centro della notte ti si mette addosso, come un secondo vestito, un impermeabile.
Questa volpe che per ciascuno ha un aspetto diverso, arriva a volte in affanno a volte

come saetta.
Magari è lì, alla tavola della prima colazione, che ti osserva, beffarda.



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Aspettando la volpe- 25 Incendio

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Venticinque
 

Vladimiro scrive sul suo diario

Stamani, mattina fuori dalla scuola, causa incendio.
Con gruppo, andati al bar

E si scopre che l’uomo diagonale, fa il volontario nei vigili del fuoco.
Che Il rumeno scientifico, faceva il guardia parchi nel delta del Danubio
Che L’australiano delle azioni se n’era andato a ciaspole in Norvegia

Alla fine, rimasti io e l’uomo diagonale, andati in libreria.
Come fosse un alunno di scuola elementare, ci comprai un libro con le parole

grandi, se no non legge.
Una signora dei fumetti mi disse: “ Che bello, l’intervento di Leonora”
Mettilo nel libro.
La signora dei libri venne ad imparare computer “ Ma, che dici, quasi quasi mi compro un portatile. Mi piacerebbe averne uno mio , da non stare sempre lì a litigare con mia figlia”.

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Aspettando la volpe-24

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Ventiquattro
 

Vladimiro vive accampato tra cumuli di libri.
Raramente, trova quello che cerca.
Sa che il libro lo ha comprato, l’ha visto anche recentemente. Niente, non si trova.
Non è disordine, è molto di più. E’ nebbia, caos, confusione, casino totale.
D’altra parte, i libri, non sono l’unico settore, in cui s manifesta il suo disordine.

Oggi la donna russa, a fine lezione, cercava di sapere.
“ Allora tu sposa tua Leonora, zi? Io aspetta di mettere vestito nuovo per tua festa”.
“ Kruskaja, lascia perdere, non mi va di parlare, sono molto giù”.

Un ‘altra donna , velata, che non sa dire niente in italiano, si è messa in agitazione, cercando di fare un lungo discorso con sole tre parole: borsa lavoro- Torino- stazione.

Vladimiro, caduto in ansia per i tempi stretti, ha improvvisato un ponte

telefonico.
Risultato, un viaggio con la donna velata, che aveva difficoltà con la cintura.
Silenziosa e persa nell’Universo.
Lui che diceva, camion-
lei si
Lui che diceva, galleria-

lei si, con la testa.
Ikea, mobili.
Neh, che è bello?

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