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Ogni scrittura, pensa Vladimiro, è una finzione messa in mostra.
Come sbracciarsi da un binario, per attirare l’attenzione di chi guarda dal finestrino.
Incontrare la lettura del viandante, con i carichi e le aspettative.
Diceva la donna dei fumetti: ognuno legge, capisce – trova solo quel che vuol trovare.
Diceva la donna dei libri: leggo libri per mantenere viva la parte irrequieta che è in me.
Vladimiro aspettava intanto di riconoscere i segni annuncianti l’arrivo della volpe.
Ma l’attesa, ha cambiato tutto.
Il paesaggio, gli indirizzi conosciuti, le mete desiderate.
La volpe si stava cibando della memoria condivisa, e Vladimiro non se n’era accorto.
Le linee dell’I Ching, se interpretate, restano mute.
L’unico responso:
il quadro è mutato, il mare si è aperto, cercare la porta,
la stretta, unica – personale porta che fa entrare dentro un’altra vita.
Sapendo che la volpe arriva sempre, che non può non nutrirsi.
Spetta a te, fare in modo che non si cibi anche- di tutto ciò che sognavi.
( Grazie per la pazienza e l’attenzione continua o occasionale.
Si conclude qui l’attesa, il racconto e l’intesa.)
lino di gianni 8 aprile 2010